Tra legalità e illegalità, proteste dei pro e dei contro, con l’avvicendarsi degli schieramenti politici alla guida di Torino, vi proponiamo di seguito l’odissea del mercato di libero scambio.
L’attività del sabato, inizialmente organizzata presso Canale Molassi (Balon) e poi sospesa dal 2019, ha ripreso illegalmente, in quanto preferita dai venditori, rispetto a via Carcano.
Nel 2017 la Giunta Appendino opta per un mercato itinerante, in giro per la città. Il 23 aprile si stabilisce nella zona del Cimitero Monumentale (vie Varano-Carcano-Ravina-Nievo-Poliziano). Non più “Suk” ma “Barattolo“. Dopo una breve sospensione per un fatto di cronaca (l’uccisione di Maurizio Gugliotta) ha ripreso l’attività il 4 novembre.
Proroga per il 2016 da parte della Giunta Fassino
Un aggiornamento dal Comune di Torino (2015): il Mercato di Libero Scambio (o suk) sembra aver trovato una sede, anche se non ancora definitiva (tutto dipende da come andrà). Da domenica 25 ottobre, ogni domenica, si svolgerà in via Monteverdi e via Cimarosa, dietro via Bologna, zona delle Poste. A seguire l’andamento delle attività commerciali e il loro rispetto delle regole, saranno degli agenti della Polizia Municipale (i vigili urbani). Dovrebbero essere circa 400 le piazzole disponibili. Questa sembra essere l’unica soluzione possibile trovata dall’amministrazione comunale.

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Il “Mercato di libero scambio” non riesce a trovare una sua collocazione a Torino. Un tempo si trovava in piazza della Repubblica, dove risiede il mercato di Porta Palazzo; poi è stato spostato, durante il periodo estivo dello scorso anno (2014), nell’ex scalo ferroviario del quartiere Vanchiglia, in corso Novara 119, tra via Bologna e il Cimitero Monumentale. Il motivo del trasloco era legato alla battaglia contro l’irregolarità, divenuta ormai palese.
Ora, però, scadendo il termine del comodato d’uso, il Comune ha dovuto cercare una nuova sede, che sembra essere stata individuata in zona Aurora. Si tratta di un’area dell’azienda “S lunga”, dove il “mercato di libero scambio” avrà luogo e sarà gestito, a partire dal prossimo aprile (2015), da una nuova cooperativa, scelta in base ad un bando comunale. I gestori si occuperanno dei costi sostenuti da “S lunga” per la sistemazione.
Questa sede potrebbe anche ospitare iniziative per i torinesi. Il mercato sarà allestito nel fine settimana.
Torino ha voluto trovare in questo modo una soluzione ad un problema riscontrato in diverse località italiane. Ovviamente dovranno essere previsti controlli e il supporto delle Forze dell’ordine.
La decisione non è stata presa bene da tutte le forze politiche. Fabrizio Ricca, della Lega Nord, ha infatti dichiarato :”Non conoscete il territorio in cui volete portare questo mercato, non di ‘libero scambio’, ma di ‘libera ricettazione‘”. “Una follia con cui si vuole legalizzare l’illegalità“. “Ci sono migliaia di cittadini pronti a scendere in strada per protestare“. Della stessa opinione anche Fratelli d’Italia.
D’accordo invece Sinistra Ecologia e Libertà: “Non si può negare a persone senza reddito la possibilità di un’entrata minima attraverso la raccolta di oggetti“.
Altamura, del Partito Democratico, considera il mercato un’aiuto per chi è colpito dalla crisi economica; tuttavia fa presente che i controlli dovranno essere sistematici, per non rischiare il diffondersi di illegalità.