Due grandi manifestazioni di Torino riconosciute a livello internazionale. La prima, il Salone del Gusto, ha iniziato il suo percorso nel 1996; la seconda, Terra Madre, qualche anno più tardi, nel 2004.
Data la loro peculiarità e nell’intento di offrire al pubblico un evento di altissima qualità, dal 2012 è stato deciso di unirle insieme in un unico appuntamento biennale.
L’obiettivo di Fondazione Terra Madre è di mettere al centro dell’attenzione il mondo dell’alimentazione, le comunità del cibo, ossia abitanti della Terra, sparsi per tutto il pianeta, che hanno un intenso rapporto con il proprio territorio, a livello storico, culturale e sociale. I frutti di questo legame, nel rispetto dell’ambiente in cui si vive, sono i prodotti tipici del luogo, consumati e distribuiti attraverso un processo sostenibile.
L’edizione di Terra Madre – Salone del Gusto 2022 si terrà a Torino dal 22 al 26 settembre. Cambia la sede, non più Lingotto ma Parco Dora.
Date e orari
Parco Dora, da giovedì 22 a lunedì 26 settembre 2022
Mercato e stand : ore 10.00-23.30. Lunedì 26 chiude tutto alle 20.30.
Biglietti Salone del Gusto e programma
Dopo la parentesi del 2018 con l’ingresso a pagamento (era 5 euro il prezzo), quest’anno si torna alla gratuità come nelle edizioni precedenti.
Per ottenere maggiori dettagli, visionare il programma completo ed acquistare i biglietti, consigliamo di telefonare al numero 0172.419611 (ore 09-15.30), oppure visitare online il sito 2022.terramadresalonedelgusto.com.
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Seguono articoli del passato
2018
Lo slogan sarà “Food for Change” (due anni fa era “Voler bene alla terra”). Tante le novità promesse dagli organizzatori. Ad esempio, vi saranno gli storici “barachin”, i contenitori, spesso di ferro, con dentro il pranzo o la cena che gli operai si portavano al lavoro. Questi barachin, con i piatti preparati dagli chef, saranno distribuiti da centinaia di giovani a 5.000 famiglie bisognose.
Alla presentazione sono intervenuti Sergio Chiamparino (“Nel ‘96 questa idea di Slow Food sembrava una pazzia e oggi siamo qui ad applaudire e apprezzare la capacità inclusiva di Terra Madre e del Salone del Gusto. Il progetto di interculturalità e globalità, con al centro la persona che Slow Food propone in questa nostra epoca, è importante e non è scontato che ci sia un’organizzazione che se ne occupa.“), Chiara Appendino (“Spesso, su temi come ambiente e disuguaglianze sociali, si pensa che siano i politici a determinare il futuro, ma i comportamenti di ciascuno di noi incidono sul domani della nostra comunità. Un evento di comunità in cui ciascuno si può sentire protagonista delle sfide che ci troviamo di fronte“).
Prezzo ingresso: 5 euro. L’incasso verrà utilizzato per finanziare il “diritto di partecipazione” dei delegati di Terra Madre e i progetti della rete Slow Food in Africa.
2016
Salone del Gusto di TorinoTerra Madre, dal 22 al 26 settembre.
Carlo Petrini, Presidente di Slow Food, ha sottolineato la natura della manifestazione. Non gastronomia ma “tutela dell’ambiente, difesa della biodiversità, diritto dei contadini a essere trattati con dignità“. Una critica viene poi lanciata all’Expo del 2015, considerato un evento senza anima ma al quale, Slow Food parteciperà con senso critico, in modo da riportare al centro dell’attenzione i veri temi che dovrebbero coinvolgere la grande fiera internazionale.
Quest’anno, trascorsi due anni dall’ultima edizione, la kermesse torna a Torino con diverse novità, soprattutto per quanto concerne date, luoghi e biglietti d’ingresso.
Per festeggiare i 20 anni del Salone e i 30 anni di Slow Food, l’evento “gioca d’anticipo” svolgendosi a settembre. Inoltre, non si terrà al chiuso, come in passato (Lingotto Fiere) ma per le strade di Torino. E, come se non bastasse, la fiera diventa gratuita, libero accesso per tutti (si paga solo per partecipare ad alcuni eventi).
Al Parco del Valentino (Mercato italiano e internazionale, 800 espositori da 100 paesi), al Borgo Medievale (attività), e poi forum presso il Castello del Valentino, il Politecnico, università e Torino Esposizioni. In centro, presso via Roma, da piazza San Carlo fino a Palazzo Reale (piazza Castello), con l’enoteca, i Laboratori del gusto dedicati al vino, regioni italiane, Food truck….
Inclusi anche il Circolo dei Lettori e Aste Bolaffi, Teatro Carignano e musei, piazzale Valdo Fusi e il grattacielo Intesa Sanpaolo, i Murazzi e piazza Vittorio… insomma, per tutto il centro di Torino.
Come segnalano gli organizzatori, il Salone ha contribuito a realizzare un ritorno economico, nel territorio, di oltre 9 milioni di euro. Un investimento non da poco per Comune di Torino e Regione Piemonte.
2010
Dal 21 al 25 ottobre. Il Salone del Gusto e Terra Madre, due progetti piemontesi che riuniscono in un unico luogo, nel medesimo periodo, tutto il mondo della coltivazione, della trasformazione, della commercializzazione e dell’utilizzo del nostro bene principale, il cibo.
Che sia in forma di materia prima, che sia cucinato in casa o da professionisti, come gli chef, a Torino trova la sua collocazione ideale, dove, per un po’ di giorni, diventa protagonista assoluto e al centro dell’attenzione. Il Salone del Gusto si svolgerà quest’anno da giovedì 21 a lunedì 25 ottobre, presso il Lingotto Fiere di Torino, in via Nizza. Tema della prossima edizione: le diversità culturali e linguistiche e la loro importanza.
Carlo Petrini, Presidente di Slow Food, nella sua presentazione, ha spiegato quanto siano cruciali le comunità del cibo, l’economia locale. Poi ha dichiarato che l’uscita dalla crisi economica sarà possibile solo dedicando più attenzione al settore agricolo, e non pensando esclusivamente a commercio, industria.
Questa sarà la quarta volta per Terra Madre, che ormai si accompagna al Salone Internazionale del Gusto. Un evento da non perdere, dove chiunque può trovare la sua dimensione e capire meglio il cibo, come è visto dalle differenti culture presenti sul nostro pianeta e quanto siano importanti le differenze culturali, fonte di creatività e insegnamento.

- Laura – Terra Madre la conosco, è un progetto interessante! Ingloba anche comunità che operano sui metodi di produzione a energia rinnovabile, vero? Beh, trovo giusto che finalmente ci si focalizzi anche sui metodi di produzione piuttosto che sempre sul prodotto. Il sostenibile dovrebbe diventare la regola!